A Busseto era noto un campo cosiddetto della Monta, non lontano dal luogo dove si trova l’attuale cimitero. Come Soragna e Cortemaggiore, anche questo è un cimitero indipendente, chiuso da mura. Il colpo d’occhio sull’area cimiteriale mostra un’area per lo più vuota. In realtà il confronto con le antiche mappe mostra numerose sepolture che il tempo ha cancellato. Qui prevale il gusto per lapidi di medie dimensioni, con epitaffi per lo più in italiano. Spesso sono limitate da bassi recinti. La forma è rastremata verso l’alto con coronamento a centina sormontata da una fiamma.

La tomba più nota è quella dell’artista Gioacchino Vita Levi (1818-1909), pittore di temi allegorici, storici e anche di ritratti. Presso la Biblioteca cittadina è conservata una sua importante opere dal titolo la Fondazione del Monte di Pietà del 1853; a Soragna al Museo Ebraico Fausto Levi è conservato un bozzetto della tela con la Creazione di Adamo, oggi alla Galleria Nazionale di Parma. Fu proprio Gioacchino Levi, dicono le fonti, a donare alla sua Comunità questo terreno per le sepolture.

Il nome di Busseto è legato anche alla spongata, dolce tipico sia presso gli ebrei che lo consumavano a Purim, che presso i cristiani presso cui è tipico a Natale.  Angelo d’Israele Muggia nel 1867 fondò qui l’omonima casa dolciaria che fece della spongata una specialità diffusa e molto apprezzata, si dice, anche da Giuseppe Verdi. L’impresa fu poi proseguita dai discendenti di Angelo che, insieme a lui, riposano tutti nel cimitero cimitero ebraico.