- Sinagoga di Mondovì
- Luogo: Mondovì - Piemonte
- Descrizione:
La sinagoga di Mondovì, realizzata nel corso del XVIII secolo, si trova all’interno di un edificio residenziale tuttora abitato, nel rione collinare Piazza, lungo l’antica contrada di Vico. L’aula conserva invariata la propria collocazione nel caseggiato che dal 1724 costituì il primo nucleo del ghetto. A questo si aggiunsero nel tempo alcuni fabbricati adiacenti, senza che vi potessero mai essere istallati veri e propri cancelli a causa dell’immediata continuità con le altre case prospicenti la via. La popolazione ebraica della città contava all’epoca appena 64 persone, destinate a crescere sino a circa centocinquanta verso la metà del XIX secolo. Con la concessione dei diritti civili nel 1848, nuove opportunità professionali portarono gli ebrei del luogo a stabilirsi gradualmente altrove. La Comunità, ormai ridotta a poche unità, fu accorpata dapprima a quella di Cuneo e successivamente, con essa, a quella di Torino, per effetto della Legge Falco del 1930. Significativa testimonianza dell’insediamento ebraico è l’aula sinagogale, celata all’ultimo piano dell’edificio in via Vico 65. Piccola ma molto armoniosa nonostante la pianta di forma irregolare, conserva inalterati i caratteri tipici delle sinagoghe piemontesi dell’epoca precedente all’Emancipazione. Ha pianta centrale con fulcro in una tevà a baldacchino a base ottagonale, in legno laccato di colori tenui con elementi dorati. L’aron, incassato nella parete orientale, è in legno scolpito e laccato; ha ante centinate decorate a foglia d’oro con una grande menorà centrale, inquadrate da semicolonne tortili e un timpano spezzato che accoglie le Tavole della Legge. Lungo le pareti, una decorazione a trompe-l’œil riproduce un’architettura di colonne, archi e tendaggi. Ai lati dell’aron, due finestre simmetriche si aprono su una loggia esterna rivolta verso le colline monregalesi.
Altri locali adiacenti all’aula, edificati in epoca posteriore, ospitano il matroneo e la piccola aula scolastica, nella quale si conserva un banco con i graffiti degli ultimi ragazzi che vi studiarono.
Con la progressiva riduzione della Comunità monregalese, molti oggetti d’uso cerimoniale furono, in diversi momenti, trasferiti a Torino. Rimane oggi una piccola dotazione di manufatti, alcuni dei quali contribuiscono tuttora a completare l’arredo della sinagoga.
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