• Lastra
  • Secolo: V - VI
  • Luogo: Roma (RM) Museo delle Terme di Diocleziano - Lazio
  • Materia e tecnica: marmo bianco/ levigatura
  • Descrizione: La lastra, di cui si conserva all'incirca la metà sinistra, fu rinvenuta fuori contesto nella vigna di S. Carlo dei P.P. Barnabiti nel 1921, durante gli sterri presso la ferrovia per Viterbo e la via Portuense per la costruzione dell'Ospedale Vittoria (poi S. Camillo – Forlanini), un'area occupata in antico da una vasta necropoli sub divo e non lontana dalla catacomba di Monteverde. Presenta entro tabula ansata un'iscrizione in lingua e caratteri latini, disposta su 7 righe con discreta ordinatio; la scrittura utilizzata è la attuaria rustica, i caratteri incisi differiscono leggermente per altezza; la 'R' ha occhiello aperto, la 'Q' e la 'G' sono corsiveggianti, la 'V' e 'D' onciali; la 'A' presenta la traversa spezzata. Il campo epigrafico è delimitato da una cornice incisa a linea retta singola con pseudoanse laterali; in quella conservata, la sinistra, sono incisi con tratto leggero (da sinistra) un lulav, una menorà uno shofar e, sopra questi, la parola Shalom, in caratteri ebraici; è plausibile che una decorazione simile si ripetesse sull'altra ansa. Il testo, fortemente lacunoso, si apre con la formula segnaletica ("Hic requ[iescit]" – Qui riposa), per completare la quale sono necessarie almeno sei lettere, seguita dal nome del defunto, Sigismundus, di origine germanica (elemento di per sé datante) e dal nome probabilmente della dedicataria, la moglie, Sara, originaria di Otranto ("Hidruntina"). Seguono due indicazioni temporali: la formula biometrica introdotta da "dies vite" (per "vitae") alla r. 6 e prima, alla r. 5, un'altra specifica relativa a mesi e giorni, probabilmente relativa alla durata del matrimonio.
  • Bibliografia:

    bibliografia specifica – Negroni, Alessandra – 2013 – n. 134, pp. 271-2

  • Iscrizione
  • Hic requ[iescit]
    Sigismu(n)du[s – – -]
    Sarra c[on(iux) [Hid]
    runtin[a – – – men]
    sis VI die[b(us) – – -]
    dies vite [eius —
    quievi[t in pace]
    שלום (nell’ansa)

    Traduzione:

    “Qui riposa
    Sigismondo
    Sara, la moglie, di
    Otranto – – – me
    si sei, giorni – –
    giorni di vita —
    posi in pace
    shalom (nell’ansa)”