• Lastra / iscrizione
  • Secolo: IV-V
  • Autore: ambito ebraico
  • Luogo: Siracusa (SR), Museo Archeologico Regionale P. Orsi, inv. 19650 - Sicilia
  • Materia e tecnica: calcare/ incisione
  • Descrizione: Lastra con angolo superiore destro smussato, chiazze e striature grigie sulla superficie. L'epigrafe, in greco, presentava caratteri rubricati; l’alpha ha la traversa spezzata, l’omega è corsivo, epsilon e sigma sono semilunate. Il testo si divide in due parti: il principale corre su 5 righe che occupano tutta la larghezza della lastra; si apre con un’invocazione contro eventuali violatori del sepolcro che rimanda a un evento futuro, evidentemente il giudizio divino finale, una formula rara. Segue la formula segnaletica con il nome dei defunti, Nopheios (probabilmente dall’ebraico Noph, dall’egiziano Nouphios o dal greco Teinopheios) e Niphe (Nymphe?); il verbo è alla terza singolare "giace". Sotto il testo, al centro, è incisa una menorà con base a treppiede tra shofar a sinistra e lulav a destra, realizzati con un’incisione più leggera di quella del candelabro. Tra il lulav e la menorà, sulla metà inferiore sinistra della lastra, sono incise 3 righe di testo in caratteri di dimensioni minori, graffiti molto più leggermente, forse aggiunte in un secondo momento; si tratta di un'eulogia che sembra ispirata dal libro dei Proverbi (X, 6): “Benedizioni si posano sul capo dei giusti”.
  • Bibliografia:

    bibliografia specifica – JIWE I, 152; Bucaria N. – 2002 – pp. 341-342; Ebrei 2017, p. 234, n. 56 (D. Joyce de Falco)

  • Iscrizione
  • Κατὰ τοῦ μελ/λητεικοῦ μη/δὶς ἀνοίξῃὦδε / ὅτει Νόφειος / κὲ Νύφη κεῖτε. //

    (lulab) εὐλογί/α τοῖς ὁσί/οις ὦδε /(menorah) (shofar)

     

     

  • Traduzione

    Per il (giudizio) futuro, che nessuno apra qui, perché Nopheios e Nyphe giacciono (qui).

    (lulab) Benedizione ai pii (che sono) qui (menorah) (shofar)”